Il fiume Santerno (99 km complessivi) nasce presso il passo della Futa e scorre lungo la sua vallata per 68 km. Il tratto montano e collinare è considerato come uno dei più interessanti di tutto l’Appennino tosco–romagnolo. Il fiume si caratterizza per le pareti rocciose dei suoi meandri, le rive ripide, le acque ricche di avifauna e la varietà dei fenomeni geologici. Il Santerno si è scavato il suo profondo corso tra argille pleistoceniche (dai 5 ai 2 milioni di anni), gessi e formazioni marmoso–arenacee. Per tutte queste ragioni, fiume Santerno costituisce un’importante risorsa turistica di Castel del Rio. Dal confine con la Toscana, lungo tutto il percorso fluviale, troviamo aree attrezzate per la balneazione e i pic nic (Lido Valsalva, ad esempio) ma anche per la pesca. A valle dell’abitato, infatti, si trova una bellissima zona «No kill» che offre ottime catture di barbo e cavedano. Infine, il Santerno ben si presta alla pratica della canoa fluviale: la qualità delle acque e la portata del corso sono ideali per questo sport nei mesi che vanno da febbraio ad aprile-maggio. Il fiume rappresenta un’alternativa ai corsi alpini, poco praticabili nei mesi invernali per la presenza di neve e ghiaccio. Il Santerno offre infatti 25 km ininterrotti di percorso ed è spesso canoabile anche da ottobre a gennaio. Negli altri mesi, offre piccoli specchi d’acqua in grado di ospitare campi scuola.
La struttura delle selve si trova a circa 5 km dal fiume, in una zona senza zanzare, fresca e senza confusione. Presso la struttura è disponibile una cartina con i migliori punti per godersi le acque del Santerno.