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Storia e Cultura

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Museo della Guerra: Fra i più ricchi dell’Emilia Romagna per numero di reperti posseduti, il museo della Guerra di Castel del Rio nasce nel 1978 grazie alla volontà di gente comune.

Oltre duemila pezzi, rigorosamente catalogati, sono esposti al secondo piano di Palazzo Alidosi. Articolata in tre sezioni: la Grande Guerra, la II Guerra Mondiale e l’attività partigiana e la deportazione dei cittadini di Castel del Rio, la collezione si compone di reperti e di documenti quasi interamente donati. Ogni anno, la terza domenica di maggio, il museo della Guerra promuove l’iniziativa Militaria, mostra-mercato di mezzi militari.

Santerno Valley War Cemetery, a Ceretola di Coniale.

Ponte degli Alidosi: Si erge sul fiume Santerno da più di cinquecento anni, un vero capolavoro di ingegneria civile. Genio o follia dell’uomo, il Ponte Alidosi presenta una struttura a schiena d’asino con un’unica arcata di 42 metri e una freccia di 19 metri. Commissionato da Obizzo Alidosi nel 1499 a mastro Andrea Gurrieri per cinquecento ducati d’oro, il Ponte simboleggia la potenza e la solidità della famiglia, riconquistate dopo un periodo di stagnazione. La costruzione durò più di vent’anni comportando parecchi morti e feriti, ma giovò sicuramente al movimento commerciale della Vallata del Santerno, privilegiando Castel del Rio come area mercatale. Al suo interno cinque stanze, probabilmente realizzate per motivi strutturali, consentivano alle guardie la riscossione delle gabelle e la possibilità di rinchiudere prigionieri.

Il Palazzo Alidosi: Della prima residenza della famiglia Alidosi, “Castrum Rivi” chiamata ora il “Castellaccio” sorta fra il XIII e il XIV sec non resta quasi nulla, a differenza del Palazzo costruito nel XVI sec. Discordia fra gli storici in merito al nome dell’architetto che progettò il maniero, sono stati citati il Bramante e Francesco da Sangallo. La costruzione fu commissionata inizialmente dal cardinale Francesco Alidosi, con l’intento di sottolineare la solidità del potere, fu poi proseguita da Cesare e Rizzardo Alidosi. I lavori iniziarono con grande disponibilità di mezzi e di manodopera. Il progetto iniziale prevedeva la realizzazione di un Palazzo-fortezza, con quattro bastioni a losanga molto pronunciati che racchiudevano all’interno un grande cortile con un loggiato composto da ventiquattro colonne di un solo pezzo di arenaria e al centro un pozzo. Un grande fossato circondava il palazzo e un ponticello a tre arcate consentiva di attraversarlo per entrare dall’unico ingresso realizzato. A sud, verso il paese, un magnifico giardino fu detto il Giardino delle delizie , nei sotterranei, oltre alle cantine erano presenti due prigioni per gli uomini e una per le donne.